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Il progetto

Le filastrocche sono un gioco, di quelli seri, di valore relazionale. Sull'importanza del gioco Winnicott (1971) ha scritto a lungo e tanto bene che vi rimando, se vorrete, alle sue opere. Qui voglio sottolineare che le filastrocche sono giochi linguistici che portano con sè il senso del contenuto e anche il senso del suono e del ritmo, potenti regolatori emozionali.

Ecco perchè le filastrocche funzionano anche quando sono senza senso: i bambini, intuitivamente, comprendono il senso del suono e del ritmo, sono chiamati al gioco e spesso in modo intuitivo ne godono in modo immediato.

Inoltre, il processo di scrittura implica un dialogo con le rime che non sempre mi porta dove avrei voluto andare, a volte mi porta a pensare a risvolti nel contenuto ai quali non avrei pensato (e anche migliori di quelli che avevo considerato). Implica, quindi, un "dialogo" con la materia delle rime e alcune competenze relazionali specifiche: tra queste, sintonizzarsi con il proprio desiderio di comunicare, di guidare il contenuto, di perseverare quando pare difficile trovare la rima o la metrica "giusta", ma anche la capacità di lasciare andare le proprie idee per lasciarsi soprendere, di lasciarsi guidare dalle rime verso percorsi inediti. 

 

Ecco perchè io ritengo le filastrocche dei potenti ponti nella relazione tra noi e i bambini: sia nella loro lettura ad alta voce che in laboratori di scrittura e gioco. 

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