FILASTROCCA DI QUESTO TEMPO QUA
- Irene e Lucia
- 8 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 giu 2020
Questa filastrocca è disponibile in diversi formati: testo, video animato, libro illustrato e lettura recitata. Scorrendo verso il basso li troverai tutti :)
Filastrocca di questo tempo qua

Sono in casa e son rinchiuso
e da oggi ho messo il muso:
sono ormai trentasei giorni...
e ho studiato anche i contorni
della mia bella casetta che però ora mi è stretta. I primi giorni ero contento:
stare a casa, un po’ a rilento
con la mamma e col papà e con tanta libertà di giocare e coccolarci,
stare insieme ed abbracciarci.
Con la mamma ho fatto tanto:
lego, salti, il circo, il canto:
ma ora no, mi son stufato,
chiuso in casa, imprigionato!
Nascondino l’ho già fatto,
puzzle, lego e un autoscatto.
Ho provato quasi tutto e lo stesso son distrutto.
Prima, ahimè, ha bussato noia
che mi ha tolto un po’ di gioia.
Poi è nata dentro rabbia e da allor mi sento in gabbia:
caldo avvampa nelle mani;
vento e forza di uragani e mi sento l’esplosione di un vulcano in eruzione.
Sento un fremito giù in pancia,
gocce bagnan la mia guancia.
Or mi gratta un po’ la gola e non ne esce una parola:
solo intense urla vibranti
solo lagne, botte e pianti.
Dove sono i miei amici?
Chissà poi se sono felici...
Chissà cosa fanno loro: se poi escon di straforo, se in realtà io sto qui dentro
e loro a fare un giro in centro.
Non lo so: io non li vedo e per questo me lo chiedo!
La mia mamma mi ha spiegato
cos’è stato decretato; e mi ha detto che c’è un virus
che zampetta e, come un rebus,
crea quesiti timorosi che già affrontan gli studiosi.
Questo virus piccoletto crea lo stesso un gran casotto:
crea scompiglio e un gran spavento
crea tristezza e gran sgomento. I miei cari stanno bene? Qual pericolo si teme? Mi arrovello e son nervoso,
dormo poco e non riposo. Poi un giorno a primavera, con la luce anche alla sera, la mia mamma guarda e
scruta e la vedo risoluta: in due passi è già vicina e la testa in basso china. Si avvicina sorridendo, lei mi abbraccia e mi sorprendo.
Finalmente ho i pezzi a posto
e in un altro umore sosto: il mio cuore si è calmato e il mio corpo rilassato.
Vivo il tempo con pazienza:
non mi aspetto una vacanza;
ma di essere in missione
per fermare quel briccone,
per tornare presto in bici a giocare con gli amici.













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